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JoylandStephen King Sperling & Kupfer |
Avevo tre paia di blue jeas, quattro di boxer, un rottame di Ford (con una buona radio), sporadiche idee suicide e un cuore spezzato. Che dolce, eh?
Io non credo che si possa mai superare del tutto la ferita inferta dal primo amore, e che essa non smetta mai di bruciare. Una parte di me vuole ancora sapere che cosa avessi sbagliato. Che cosa mi mancasse. Ormai ho sessant'anni, i capelli grigi, sono sopravvissuto a un cancro alla prostata, ma morirei pur di capire perché non andassi abbastanza bene per Wendy Keegan.
Da ventunenne la vita è come una cartina stradale. Solo quando arrivi ai venticinque o giù di lì cominci a sospettare di averla guardata capovolta, per poi esserne certo in fondo ai quaranta. Arrivato ai sessanta, fidatevi, capisci di esserti perso nella giungla.
Quando c'è in ballo il passato, tutti diventiamo romanzieri.
Il nostro è un mondo in rovina, funestato da guerre, atrocità, assurde tragedie. A ogni suo abitante, uomo o donna che sia, è toccata una razione di infelicità e di notti insonni. Quelli di voi che ancora ne sono all'oscuro, lo scopriranno presto.